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Xenoblade chronicles

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È da parecchi anni ormai che mi sono allontanato dal mondo console. Tutti gli ultimi giochi che ho avuto il piacere di giocare giravano su PC o al massimo smartphone. Questo non vuol dire, però, che non ci fossero titoli che mi attiravano, che semplicemente non avevo i mezzi per giocare.
Questo è sicuramente il caso di Xenoblade Chronicles, entrato nei miei radar a causa dei pareri lusinghieri che avevo sentito in merito.
Ho avuto modo di provarlo grazie al porting sulla Switch e al gentilissimo (e molto insistente) prestito di Corrado, che mi ha concesso la sua console per più di un mese, al solo scopo di farmi provare questo titolo.

Il genere JRPG non è sicuramente tra i miei preferiti, ma questo titolo è riuscito quantomeno a farmi capire il suo appeal. Le meccaniche sono parecchio profonde, fin troppo per i miei gusti, ma immagino che gli appassionati possano trovare molte combinazioni da esplorare.
Ho trovato affascinante anche il numero di personaggi messi a disposizione del giocatore, ognuno con le proprie caratteristiche e abilità molto diverse tra loro. Purtroppo, per motivi di storia e di meccaniche, si tenderà ad utilizzare sempre il protagonista della storia, non arrivando ad apprezzare gli altri possibili stili di gioco.

Come ci si potrebbe aspettare, oltre ad una campagna principale particolarmente longeva, che ho completato in circa 55 ore, vi sono tantissime quest secondarie e luoghi segreti da scoprire, che permettono di conoscere meglio il mondo di gioco e di ottenere ricompense interessanti, evitando di trovarsi in una situazione di underleveling.
Tale scenario, infatti, è particolarmente punitivo. Quando ci si trova diversi livelli sotto l’avversario, la possibilità di mandare a segno un colpo diminuisce drasticamente, rendendo gli incontri praticamente impossibili.
L’unica sezione in cui, nonostante le missioni svolte, mi sono trovato costretto a farmare per poter proseguire, è stata la parte finale del gioco, cosa che mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca.

La storia è sicuramente il punto forte del titolo. Il world building è eccezionale, le vicende avvincenti e i colpi di scena sempre inaspettati ma mai fuori luogo. Anche i luoghi e le creature che li abitano presentano una cura, una varietà, un’attenzione nei dettagli e una caratterizzazione a dir poco invidiabili.
Magari può risultare un po’ troppo “anime” per certi palati, ma se ci si lascia coinvolgere almeno un minimo, è difficile non rimanere affascinati e magari anche un po’ commossi.


In breve:

Dal suo debutto in occidente con Super Smash Bros, Xenoblade è riuscito in poco tempo a conquistare i cuori di moltissimi giocatori. Con questa esperienza ho avuto modo di constatare che la fama che si è costruito è assolutamente meritata. Sebbene continui a non essere un grande fan del genere JRPG, ho apprezzato molto il titolo, e mi sentirei di consigliarlo a chiunque cerchi una storia avvincete, un sistema di combattimento complesso e che non sia spaventato all’idea di leggere dialoghi su dialoghi, con tanto di 5 ore di cutscenes.


Pro:


Contro: