- Il genocidio è una macchia oscura nella coscienza dell’uomo. Perché secondo te è necessario Ripercorrere sul filo della memoria gli eventi terribili della shoah delle foibe? Spiegando quali furono i momenti cruciali di questa tragedia, esprimi le tue riflessioni personali sull’importanza di ricordarlo ancora a distanza di così tanti decenni.
Fra le tragedie che la storia ricorda, quelle che mi colpiscono di più sono la shoah e le foibe, sia per la vicinanza storica che per l’entità del danno che hanno sociale e morale che hanno provocato. La prima è stata sicuramente caratterizzata dall’antisemitismo che ha raggiunto tanto potere da rischiare di causare un genocidio. Il termine che si usa per definire questo evento è “shoah”, termine biblico con il significato di “distruzione”, quindi molto adatto per descrivere con una parola ciò che è accaduto. Si ha un inizio di discriminazione verso gli ebrei in Germania, che nel 193, sotto la guida di Hitler, promulga le prime leggi razziali, che vengono completate negli anni seguenti. Ma si passa presto ad atti di violenza esplicita, come la “notte dei cristalli”, notte fra il 9 e il 10 novembre 1938 durante la quale vennero distrutte moltissimi negozi “ebrei” e sinagoghe. Furono anche arrestati circa 26.000 ebrei. Si pensò poi di mettere in quarantena gli ebrei in ghetti, quartieri isolati che servivano a concentrare in massa gli ebrei. Ma la vera follia razzista si ebbe nel 1942, quando si decise di passare alla soluzione finale: lo sterminio fisico, ma anche culturale, degli ebrei. A questo scopo vennero costruiti i campi di concentramento che divennero presto instancabili macchine di morte. Il prigioniero perdeva ogni umanità, era solo uno scheletro guidato dall’istinto di sopravvivenza. Ed era in questo clima di “disumanizzazione” che i legami sentimentali come amicizia o amore venivano spezzati per rendere più solo possibile la persona, o ciò che ne restava. Ed era talmente terribile la situazione che alcuni sopravvissuti, fra cui Primo Levi, non hanno retto ai sensi di colpa per la loro fortuna rispetto ad altri, amici, familiari o semplici conoscenti, arrivando all’estremo atto del suicidio. Crudeltà simili, anche se in proporzioni minori si sono verificate in Istria e Dalmazia, dove i comunisti guidati dal generale Tito, hanno ucciso tantissimi Italiani, gettandoli molto spesso nelle cavità naturali carsiche definite foibe. Si comportò quindi alla stregua dei nazisti, perché uccise persone innocenti solo per il fatto di che, essendo italiane, le ritenevano fasciste. Questa tragedia è ancora avvolta da molte questioni irrisolte, anche perché si è iniziato a sapere qualcosa relativamente da poco. Tuttavia non bisogna fare “confronti” fra foibe e la shoah. Entrambe sono grandi tragedie del nostro tempo e come tali vanno trattate. Bisogna quindi condannare immancabilmente il razzismo, autore dei folli ideali che hanno spinto all’uccisione di così tante persone. Ci si potrebbe allora chiedere il perché bisogna continuare a tormentarsi ricordando le tante morti. In effetti, potrebbe sembrare molto più semplice lasciar cadere tutto nell’oblio. Ma per evitare che ciò che successo si ripeta bisogna che ognuno sviluppi una coscienza morale che solo il ricordo può creare. Bisogna sempre tenere viva la memoria dei 6 milioni di ebrei che hanno perso la vita per la follia antisemita, per farsì che ciò che è accaduto agli ebrei non accada a nessun’altra nazione. Ciò che è stato non si può cambiare, ma il futuro lo possiamo scrivere noi, in modo che un “futuro Hitler” trovi, alle sue proposte di razzismo un fermo e deciso “no!”