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Resident Evil 4

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Partiamo dal presupposto che il genere horror non rientra assolutamente tra quelli che preferisco, che si tratti di un film o di un gioco. Ciò che mi ha portato a giocare a questo titolo è stato Corrado, che ha insistito così tanto che alla fine non potevo esimermi dall’accontentarlo. E tutto sommato non me ne pento.
Innanzitutto, per la mia gioia, l’aspetto horror è davvero ridotto al minimo: ci sono alcune scene e ambientazioni il cui chiaro intento è quello incutere timore al giocatore, ma per la maggior parte del tempo il gioco si presenta come uno shooter in terza persona classico, senza particolari elementi che lo ricondurrebbe al genere di cui fa parte.
Quello che mi ha fatto storcere il naso fin dall’inizio, e che ha continuato a non piacermi fino alla fine è il feeling: il gioco è del 2005, e questo si fa sentire particolarmente nei comandi, che risultano estremamente legnosi. Anche l’intelligenza artificiale lascia spesso davvero a desiderare: mi è capitato moltissime volte di trovare nemici che non reagivano completamente alla mia presenza o che rimanessero bloccati da qualche ostacolo, con scene anche divertenti, ma che sicuramente spezzano l’immersione.
Un altro aspetto che mi ha un po’ deluso è la schematicità molto marcata di boss e situazioni, che fanno intravedere un pattern molto chiaro e che non permette grandi colpi di scena o sorprese.
Nonostante questo, in generale il gioco mi è piaciuto. Sicuramente non mi ha conquistato la storia e il tono, ma il gameplay, se visto da una prospettiva più arcade, è davvero divertente e ben fatto, e le ripetizioni non pensano troppo. Sicuramente anche il fatto di averlo giocato completamente in live con amici ha contribuito a rendere il tutto più divertente.


In breve:

Gioco che, anche se invecchiato un po’ male, continua a farsi valere grazie ad un gameplay divertente e valido. Anche se alcune parti possono risultare un po’ ripetitive, nel suo complesso si tratta di una esperienza piacevole dall’inizio alla fine.


Pro:


Contro: