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Ph.D a Newcastle: move in

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Tutto è pronto

Sono passati già diversi mesi da quella fatidica domanda, fatta quasi per sbaglio, sicuramente senza alcuna reale aspettativa. Ma intanto sono qua, a 2800 km da casa.

Finalmente ho concluso tutti gli impegni che mi trattenevano a Catania, avendo ottenuto la mia laurea magistrale. Questi ultimi giorni sono stati quindi caratterizzati dalla preparazione per il viaggio. La valigia che mi porto dietro pesa più di 20 kg, ma contiene quasi tutto il necessario per quello che mi aspetta.

Adesso il programma è quello di arrivare nella stanza, sistemare l’essenziale, se possibile fare conoscenza con i coinquilini e riposare un po’. Domani proverò finalmente a sbloccare questo benedetto fermaporte che mi porto appresso da Maggio. Poi la prima riunione in presenza, e subito al lavoro.

Immagino che dovrò anche approfittarne per farmi suggerire un po’ di cose: gli abbonamenti ai mezzi pubblici da fare, eventuali acquisti essenziali e qualche location dove passare le serate. Sono anche curioso di incontrare il buon CockPuncher e scoprire che tipo è.

Il viaggio

Stavolta l’itinerario è leggermente diverso dal solito: invece di atterrare a Londra e farmi 3 ore di treno, ho optato per arrivare fino ad Edimburgo in aereo e colmare la distanza rimanente con un’ora e mezza di treno. Le tempistiche sono decisamente migliori, considerando che il volo dura solo un’ora in più, raggiungere la stazione dei treni dall’aeroporto richiede solo mezz’ora di tram e la distanza da percorrere su binari è dimezzata.

Edimburgo mi ha ricordato parecchio Newcastle con l’aggiunta di un tram molto più che Londra. Fa un po’ freschino, ma si sta molto bene. Le strade si riempiono di persone a passeggio ed è piuttosto raro avvistare mezzi su ruote.

Il tram parte proprio di fronte all’aeroporto e conduce fino al centro della città, con una fermata abbastanza vicina alla stazione di Waverley. Essendo sufficientemente in anticipo sulla tabella di marcia, ne ho approfittato per prendere qualcosa al KFC. Ho trovato ironico come sia esattamente accanto ad un Mc Donald. Dopo il mio misero pranzo, sono anche stato importunato da un giovane signore che sembrava interessato a me ed ad offrirmi qualcosa, anche se non ho ben capito le sue intenzioni, e ho preferito allontanarmi rapidamente.

Le stazioni e i treni sono, al solito, molto più grandi di ciò che siamo abituati a vedere nel sud Italia. Sono anche stato colpito dalle villette a schiera che ho potuto osservare lungo la ferrovia. Sembravano davvero lo stereotipo della casuccia bellina con il giardinetto molto curato nel retro. Qualcuno aveva allestito persino un piccolo parco giochi per i bambini.

Diario di viaggio