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Ph.D a Newcastle: accommodation

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Trovare una accommodation

Cercare casa non è mai stata una delle mie passioni. Trovo sia un enorme ma purtroppo necessario dispendio di tempo ed energie. Provare a farlo a distanza in una città che hai visitato solo un paio di giorni si traduce essenzialmente all’affidarsi completamente alla fortuna. Possiamo dire che è proprio quello che ho fatto.

Spinto soprattutto dall’urgenza, dato che il periodo universitario inizia a brevissimo, mi sono messo a cercare tutte le possibili sistemazioni presenti su internet. Ho persino postato l’annuncio su Facebook. Però, nonostante diverse richieste, nessuno mi ha risposto nel breve periodo. Alla fine ho iniziato a considerare anche gli studentati. La maggior parte era estremamente costosa, ma ne ho trovato uno, il Nido, che sembra fare al caso mio.

Il Nido

C’erano due location disponibili: una, leggermente più vicina all’università ma anche un po’ più costosa, e l’altra più economica, che è quella che alla fine ho scelto. Il sito mi ha convinto abbastanza, e sono anche rimasto piacevolmente colpito dalla modalità di selezione della stanza, che permetteva di visualizzare la piantina dell’edificio per scegliere la propria dimora.

Quello che invece si è rivelato più stressante del previsto è stato il pagamento. Per un errore mio, e per la fretta legata al periodo, non mi sono accorto che la scadenza del versamento era il 10 Agosto. Scadenza che, fra l’latro, era già passata quando ho completato la procedura di prenotazione, l’11. Dopo uno scambio di email un po’ concitato, penso di aver risolto tutto. Certo, £6428 per un anno da pagare in formula unica sono un po’ pesanti, ma confido di recuperarli man mano che procedo con il dottorato per poter risarcire i miei almeno di questa spesa.

Ciò che mi mette un po’ di ansia sono alcune recensioni tutt’altro che lusinghiere sulla struttura ed in particolare sul personale, spesso giudicato troppo sgarbato. Spero che quelle positive, in numero praticamente equivalente, rispecchieranno meglio la mia esperienza.

Il viaggio

Approfittando di una breve vacanza a Londra che i miei genitori hanno deciso di concedersi, mi sono organizzato per raggiungerli, ma avendo come destinazione principale Newcastle. Come da programma, sono partito il 08/09/2023 da solo, per tornare a casa con loro il 10/09/2023.

Londra di fretta

Arrivato a Gatewick, ho ricevuto un messaggio da mio papà che mi chiedeva di raggiungerli al London Eye. Nella mia attesa avrebbero fatto un giro sulla ruota panoramica. Ammetto che avrei voluto farlo pure io, ma immagino che ci saranno tante altre occasioni.

Sempre sotto la sua guida, abbiamo optato per prendere uno di quei bus turistici che passano per tutte le attrazioni principali. Confermo pienamente il pregiudizio che avevo nei loro confronti: sono trappole per turisti sfaticati che non fanno altro che dare il contentino di poter dire “Ho visto questo, ho visto quello” con il minimo dello sforzo, ma anche il minimo dell’arricchimento personale. Senza contare il costo, ovviamente sproporzionato.

Al ritorno abbiamo provato a visitare il British Museum, ma l’ingresso con i trolley è vietato, quindi abbiamo rimandato al 10. Siamo quindi tornati verso King’s Cross, non senza che mio padre rischiasse un mezzo avvelenamento a causa di un wrap locale, che si rivela nuovamente essere uno dei cibi più pericolosi in circolazione.

Sulla carrozza mi sono trovato accanto un ragazzo indiano che, come me, ha fatto informatica all’università. Ha completato la magistrale nel 2003, ed adesso lavora come sviluppatore a Newcastle da remoto per un’azienda di Londra.

Newcastle but again

Giunti a Newcastle, sono stato sorpreso dalla vitalità che sfociava in confusione di una città che ricordavo piuttosto tranquilla, quasi sonnolenta. Siamo stati informati che il weekend è sempre così movimentato da quelle parti. Chissà se prenderò parte ai festeggianti durante il mio soggiorno.

Passata una nottata tranquilla all’albergo, ci siamo diretti subito al Nido per il check-in. Tutto è andato liscio, e ne abbiamo approfittato anche per fare un po’ di spesa di oggetti essenziali per la camera all’Elton Square, quali posate, tegami e cuscini.
Ho anche intravisto due di quelle che saranno con ogni probabilità le mie coinquiline, anche se ancora non ci ho scambiato una parola. Un proposito che mi sono fatto è quello di cercare di socializzare il più possibile, anche se non è mai stato il mio forte. L’ambiente in sé non è esattamente il massimo della pulizia, soprattutto nella cucina in comune, ma non sembra nemmeno troppo malaccio. Mi ci dovrei abituare abbastanza tranquillamente.

Il percorso per l’università prevede una bella camminata di una quarantina di minuti, o una più comoda corsa di una ventina di minuti con il bus, che immagino sarà la mia scelta principale.

Di ritorno a Londra con il Liner, abbiamo fatto l’incontro con un simpatico Americano molto socievole che mi ha raccontato le sue esperienze in giro per il mondo. A quanto pare ha lavorato a lungo nell’ambito militare con l’aviazione. Era arrivato a conoscere un sacco di lingue, solo che un trauma cranico ha peggiorato parecchio la sua memoria. Mi ha fatto piacere trovarmi d’accordo con lui nel voler provare quante più cose possibili per trovare la mia strada.

Il ritorno

Il giorno seguente, dopo aver fatto un giro all’Amazon Fresh, molto affascinante, abbiamo visitato il British Museum. È un posto davvero immenso, che non basterebbe una giornata intera per poter apprezzare nella sua interezza. Noi siamo arrivati a vederlo un po’ di fretta, quindi non appena ne avrò l’occasione ci tornerò sicuramente.

Alla fine, un po’ stanchi, ci siamo diretti verso l’aeroporto di Luton. Dopo un’ora di ritardo, siamo finalmente decollati per atterrare nella cara Catania.

Diario di viaggio