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Mouthwashing

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Non è forse bello improvvisare? Beh, sicuramente è quello che è capitato in una giornata programma ancora da definire. Così, preso al volo su Steam (a prezzo pieno, fra le altre cose), abbiamo iniziato il nostro viaggio all’interno di Mouthwashing, in 4, seduti al divano del covo.
Con il senno di poi, forse non è stata la scelta più brillante, in quanto l’ambiente tutt’altro che raccolto ha inficiato un po’ sull’impatto che molte delle scene avrebbero avuto altrimenti.
Ridotto ai minimi termini, il gioco non è altro che un’avventura grafica su binari raccontato in maniera non lineare con tantissimi time-skip e persino da diversi punti di vista. In questo modo si viene a creare un puzzle di frammenti di storia capace di catturare l’attenzione del giocatore interessato e che, con il passare dei capitoli, sarà in grado di mettere insieme i pezzi per capire cosa sia successo a bordo della Tulpar e perché. Trattandosi di un horror, la storia raccontata è tutt’altro che allegra. Al contrario, non si ha paura di affrontare temi piuttosto pesanti, ma con un realismo, una semplicità, una naturalezza e schiettezza che ho apprezzato parecchio. Sebbene pieno di simbolismi e metafore, non ho mai avuto l’impressione che il gioco volesse essere criptico o incomprensibile solo per potersi definire “profondo”.
Il gameplay, invece, è ridotto all’osso, con interazioni parecchio limitate in un ambiente quasi claustrofobico che ben restituisce la sensazione di essere intrappolati in una condizione senza via di fuga. Persino le scene febbrili generalmente enfatizzano il ritrovarsi costretti a fare qualcosa che si vorrebbe evitare a tutti i costi.
Ci sono parecchie scene crude, ma mai gratuite e anche la narrazione, per quanto non incredibilmente articolata, evita di dare in pasto al giocatore ogni singola informazioni, raggiungendo un ben studiato equilibrio fra detto e non detto in cui bisogna leggere un minimo fra le righe, ma senza la necessità di andarsi a sfogliare centinaia di pagine di Wiki.
La storia è piuttosto breve (il gioco si può finire in 3-4 ore), ma è sicuramente intensa e, inaspettatamente, praticamente tutti gli aspetti rilevanti sono ben approfonditi. Anche l’aspetto grafico è sicuramente ben realizzato, sebbene sicuramente non originalissimo, con uno stile low-poly retrò e filtro grafico, che ricorda i giochi Playstation 1 e che sembra essere parecchio apprezzato in questo genere di horror.
Paradossalmente, il difetto più grande che ho trovato nel titolo è legato alle aspettative che mi ero fatto. Avevo sentito parlare molto bene del gioco, suggerito anche da amici e influencer, mi aspettavo qualcosa di davvero eccezionale, un capolavoro rivoluzionario come Undertale-Deltarune, o qualcosa di molto elaborato come Omori o Amnesia. Invece mi sono trovato davanti un titolo solido, molto solido, ma senza quel quid in più che lo elevi a qualcosa di più alto di “Bel gioco”. Per essere un titolo che mi aveva dato l’impressione di essere molto acclamato, mi ha deluso un po’, rimanendo tuttavia un’esperienza di gioco valida e capace di far riflettere se vissuta con la giusta mentalità.


In breve:

Mouthwashing è un’avventura grafica horror che si distingue per la sua narrazione non lineare e i temi pesanti affrontati con realismo e schiettezza in un ambiente limitato e claustrofobico. La storia viene inizialmente presentata come un puzzle da risolvere, catturando l’attenzione del giocatore e portandolo a domandarsi cosa sia accaduto esattamente a bordo della nave. Sebbene la durata sia esigua e la performance forse non all’altezza di chissà quale capolavoro, mi sento comunque di consigliare il titolo a chi abbia voglia di investigare gli abissi bui della psiche umana in un’esperienza catartica che solo le tragedie ben scritte possono donare.


Pro:

  • Narrazione non lineare e coinvolgente, che si sviluppa come un puzzle da risolvere
  • Temi pesanti affrontati con realismo e schiettezza senza cadere nella trappola dell’inutile cripticità
  • Atmosfera claustrofobica ben realizzata

Contro:

  • Gameplay limitato e interazioni ridotte
  • Durata breve (3-4 ore)