Non è tutto oro il metallo che luccica.
All’Etnacomics di quest’anno, volendo provare qualcosa di diverso pur mantenendo viva la tradizione ormai consolidata di comprare un modellino da costruire, mi sono azzardato a comprare una barchetta di metallo.
Mai scelta fu più sbagliata e soldi peggio spesi.
Ho passato chissà quante ore cercando di montarla, combattendo contro pezzi minuscoli, facilissimi da perdere e difficili da piegare affinché potessero ricoprire il ruolo preposto e facilissimi da rompere applicando anche la minima forza, senza alcun doppione da poter usare in caso di errore.
Dopo aver speso più di un mese, sebbene a saltare, senza cavare un ragno dal buco, ho deciso di abbandonare il progetto.
A salvare ma mia dignità affondata ci ha pensato mia sorella, che mi ha regalato un puzzle di legno, molto più simile a quelli che mi hanno regalato tante soddisfazioni.
In questo caso si tratta di un dirigibile.
Questo è come viene presentato nel sito che lo vende:

Montaggio
Stavolta le dimensioni limitate del modellino mi hanno permesso di montarlo tutto in una sola serata.

Sono rimasto piacevolmente sorpreso dal constatare che, nonostante i molti pezzi sottili che compongono la parte frontale, il montaggio è filato davvero liscio.

Sebbene la costruzione sia un po’ ripetitiva a causa della simmetria dello scheletro, il montaggio agevole ha reso il tutto piuttosto rilassante.

Una volta messi insieme le due parti principali, il dirigibile prende davvero forma.

Poi è il turno della parte inferiore, la cabina trasportata dal pallone aerostatico.

Purtroppo, proprio all’ultimo, ho avuto qualche difficoltà nella parte finale dell’assemblaggio, che ha avuto come risultato il danneggiare l’asse delle ruote. Inoltre non sono proprio un fan della scelta di far poggiare l’intera struttura su delle ruote, minandone la stabilità

Conclusione
Essendo in trasferta, non posso mostrare la collezione completa come mio solito, ma ecco una foto scattata nell’ufficio, insieme ad altre cianfrusaglie dal dubbio valore.