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Il Sindaco Del Tutto

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Ispirato a Immortal Machine e Feed the Machine

Perché pensi abbia fatto tutto questo? Credi che il potere mi abbia dato alla testa? Che mi piaccia veder soffrire gli altri?

Se è così, ti sbagli di grosso. Non ho certo l’ipocrisia di considerarmi una “persona senza peccato”, qualsiasi cosa voglia dire. Sono solo convinto di aver fatto ciò che andava fatto. Del resto, come avrei dovuto agire altrimenti?
Pensi che se avessi avuto qualsiasi altra opzione, non avrei fatto diversamente?

A prescindere da quella che è la tua opinione sul mio conto, la verità è che anche io ho provo gli stessi sentimenti che ardono nella tua anima e che ti hanno portato fin qui.
Ma in questi anni, il sentimento dominante è stato la paura. Ho paura, tanta paura.
Paura che in qualche modo un’altra soluzione ci fosse, ma non sono stato in grado di vederla, paura che non abbia agito nel massimo interesse della comunità, cosa che da sempre è stato il mio obiettivo, paura della possibilità che un errore qualsiasi renda vani tutti gli sforzi già fatti finora e, soprattutto, paura di morire senza aver trovato finalmente una pace che mi liberi da tutti i miei timori.

Non sai quanto vorrei tu riuscissi a darmi una prova tangibile dei risultati dei tuoi piani, che dimostrassi come io sia nel torto, in modo che le responsabilità siano solo mie e che basti il mio sacrificio a dare nuovamente linfa vitale al Tutto, ponendo fine alla sofferenza che abbiamo dovuto sopportare, ma spero tu capisca che non posso abbandonarmi ad un’illusione. Troppe volte, negli anni, sono stato tradito da un’idea che sembrava promettente, solo per essere abbandonato in un baratro ogni volta più profondo.

No, non posso permettere che l’indicibile accada. Posso immaginare quello che provi, e ti assicuro che ciò ci accomuna, ma non ci devono essere rischi nell’equazione. Forse riuscirai ad illuminarmi in futuro, se questo è quello che il destino ha in sebo per te, quando tornerai da me a chiedermi spiegazioni. Non vedo l’ora che ciò avvenga, nella speranza che qualcosa sia cambiato, e che ciò che pensi di poter promettere sia realmente ottenibile.
Ma intanto non posso fare altro che assicurarmi che le cose rimangano come sono sempre state, senza interferenze. Questo è il mio compito.

Se non lo facessi, del resto, potremmo anche non incontrarci più. Vedi, è questa l’enorme contraddizione. Finché c’è sofferenza, c’è speranza.