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Differenze

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Il nostro essere diversi ci completa o ci rende incompatibili?

Sono sempre stato un grande fan della diversità in praticamente tutte le sue forme. Sebbene sia comodo trascorrere del tempo e condividere le proprie esperienze con persone a noi affini, ho sempre la paura di finire confinato in una bolla, incapace di vedere le miriadi di sfaccettature che anche le questioni più banali possono essere in grado di mostrare.

Lo stesso discorso può essere applicato anche alle abilità che contraddistinguono ognuno di noi. C’è chi è bravo a cucinare, chi ha uno spiccato senso dell’orientamento, chi è particolarmente ordinato e chi ha una memoria eccezionale. Questa piccola sfilza di esempi serve solo a dare una vaga idea di quanto variegate possano essere le caratteristiche che ognuno di noi possiede ed è in grado di condividere con gli altri. In tutte le relazioni, ma in particolar modo in quelle di coppia, mi piace pensare che essere in grado di completarsi a vicenda sia un enorme pregio e qualcosa a cui ambire.

Tuttavia, è innegabile che la diversità possa anche essere un ostacolo. A prescindere dall’affetto o il rispetto che si possa provare per l’altra persona, non riuscire a trovare un punto d’incontro può divenire fonte di enorme frustrazione. Qualche discussione con punti di vista opposti è stimolante, continui battibecchi e un’incapacità di accettare la posizione altrui sono invece un tortura.

Mi chiedo dove sia la linea di demarcazione che separa questi due estremi. Il mio essere estremamente tollerante e al contempo incredibilmente estremista nei confronti dei punti saldi della mia filosofia di vita mi fa pensare che la questione sia per me più complessa di quanto possa risultare ad altri.