Non è affatto un segreto che Arcane sia divenuto da subito una delle mie serie preferita. Uno dei suoi pregi, per quanto mi riguarda, è anche la sua autoconclusività: il finale rappresenta il culmine perfetto e più che soddisfacente di una tragedia lunga 9 episodi, tra le sue luci e ombre, detti e non detti, spigoli e sfumature. Nonostante quindi non avessi troppa fretta di tuffarmi nel capitolo successivo, la curiosità e la paura di subire qualche spoiler di troppo a proposito di un’opera per la quale nutrivo altissime aspettative mi hanno spinto a guardare Arcane 2 appena mi è stato possibile, convincendo mia sorella a prendere un abbonamento a Netflix per l’occasione.
Il risultato mi ha sorpreso abbastanza.
La partenza è stata cruda come mi aspettavo, riprendendo esattamente da dove si era interrotta la prima stagione.
SI percepisce subito la greve atmosfera resa ancora più cupa dal lutto e dalla prevedibile voglia di vendetta che minaccia di travolgere ogni cosa.
Tuttavia, le cose prendono presto una piega inaspettata.
Lo scontro, sia fisico che ideologico che avevo adorato fra Piltover e Zaun, viene messo presto in secondo piano.
A voler essere più precisi, continua ad essere la motivazione di molte delle azioni che avvengono nella storia, ma molte delle conseguenze delle scelte prese vengono riassunte in una serie di spezzoni musicali, non dando loro la stessa attenzione che avrebbero ricevuto nella prima stagione.
Questa tendenza, a mio parere piuttosto deleteria, si fa strada persino fra i personaggi principali, le loro motivazioni e conseguenti azioni.
Più di una volta mi sono ritrovato a pensare “Si, ok, ha senso, ma non mi è ben chiaro perché è giunto a questa conclusione/ha deciso di fare questa cosa”.
Molto dello screen-time che avrei preferito fosse dedicato ad esplorare i personaggi, i loro drammi e le relazioni che instaurano l’un l’altro viene invece impiegato a delineare la classica “minaccia globale magica che costringe tutti a fare fronte comune contro il cattivo supremo” che trovo piuttosto stereotipata e poco interessante, forse addirittura confusionaria.
Per non parlare di diversi nodi di trama che sembrano spuntare fuori dal nulla, e che spesso si concludono in maniera altrettanto sbrigativa e poco coinvolgente, dando quasi l’impressione di essere unicamente plot devices per proseguire nella storia o anticipare qualche evento che avverrà nel futuro del franchise (vedi Isha, Black Rose, il tradimento della “ragazza” di Caitlyn).
Volendo tirare le somme, mi è sembrato sempre più di aver abbandonato il mondo così magico e allo stesso tempo tremendamente reale di Arcane per ritrovarmi in un molto più generico e prevedibile universo fantasy, non dissimile a ciò che ho visto in Dota: Dragons’ Blood.
Il chè di per sè non sarebbe certo un male, ma ha tradito le mie, forse troppo alte, aspettative.
È come se avessero buttato alle ortiche tutti il meticoloso worldbuilding che avevo adorato nella prima stagione in cambio di spicciola spettacolarità.
Sembra essere un’opinione piuttosto comune che uno dei problemi più grandi che affliggono quest’opera è la durata esigua, limitata a 9 episodi, insufficienti per dare il giusto respiro a tutte le scene.
Sebbene sia parzialmente d’accordo, trovo improbabile che il taglio che è stato dato alla narrazione, ciò che mi ha lasciato un po’ deluso, sarebbe cambiato molto con qualche episodio in più.
Se non altro la scrittura è l’unico aspetto che ha subito un peggioramento stando al mio gusto personale. La qualità dell’animazione, della colonna sonora e del doppiaggio rimangono altissime. La svolta più fantasy/astratta della storia ha permesso agli artisti di sbizzarrirsi con virtuosismi visivi davvero fenomenali.
In breve:
Mi trovo un po’ in difficoltà a dare un giudizio sintetico su Arcane 2.
Da un lato, non avessi visto il capolavoro che è la prima stagione, probabilmente avrei apprezzato davvero parecchio quest’opera, valutandola per quello che è.
D’altro canto, però, devo fare i conti con la delusione che mi ha lasciato e che, non posso negarlo, avvelena un po’ il mio giudizio.
Nonostante questo sarei davvero in malafede a non promuovere questa serie a pieni voti.
Del resto, se siete arrivati a guardare la seconda stagione, è probabile che abbiate apprezzato la prima e non avrebbe alcun senso non approfittarne per immergersi ancora una volta in questo mondo, sebbene con una sensibilità e un focus diversi.
Una menzione d’onore alla qualità dell’animazione, della colonna sonora e del doppiaggio è fra le migliori che abbia mai avuto il piacere, quasi privilegio, di apprezzare.
Pro:
- la qualità dell’animazione, della colonna sonora e del doppiaggio sono seriamente fra le migliori che abbia mai visto
- se la si prende per quello che è, la storia è comunque coinvolgente e ben scritta
- viene ingrandito il mondo di Arcane e alcuni dei personaggi che sembravano quasi secondari nella prima stazione vengono messi al centro dell’attenzione
Contro:
- la scrittura tradisce le aspettative spostando l’attenzione da un dramma umano e sociale ad una stereotipata minaccia magica da sventare
- sembra che la conoscenza della lore di League of Legends sia diventata necessaria per comprendere appieno la trama
- alcuni punti chiave e motivazioni dei personaggi non sono sufficientemente esplorati