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A Plague Tale: Innocence

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La mia recente esperienza, assolutamente positiva, con Control, mi aveva portato a rivalutare i giochi con una grafica spaccamascella, che da sempre mi danno l’impressione di concentrarsi troppo sulla presentazione, perdendo di vista quello che secondo me è l’aspetto di lunga più importante: il gameplay.
Questo gioco è riuscito a farmi tornare della mia vecchia opinione. Mi sembra fin troppo evidente che l’intento degli sviluppatori fosse quello di mettere in mostra la grafica che sono stati in grado di realizzare, lasciano però colpevolmente in secondo piano il divertimento e il gameplay.
L’impatto visivo che il gioco offre è senza dubbio riuscitissimo, grazie ad un’ambientazione davvero ben realizzata e ai topi, che (nella maggior parte dei casi) sono dotati di una fluidità ipnotizzante. Di contro, ho trovato il gioco estremamente blando, lento e macchinoso anche dove non ce n’era la necessità.
L’intelligenza artificiale dei nemici è a dir poco ridicola, lo stealth è banale, e ripetitivo, con ben poche variazioni. Due delle abilità che si sbloccano non mi sono trovato mai ad utilizzarle al di fuori del tutorial delle stesse, e il combattimento si riduce ad una fuga dal nemico mentre si cerca di avere il sangue freddo di premere due tasti con la visuale genericamente rivolta verso di lui.
Persino la narrazione, che normalmente viene particolarmente attenzionata in questo genere di giochi e che poteva contare su un’ambientazione ben fatta, mi ha lasciato completamente indifferente.
Insomma, non succede spesso, ma stavolta posso dire che il gioco davvero non mi è piaciuto.


In breve:

Gioco che offre molto in termini di presentazione e ambientazione, senza però offrire un gameplay che le sostenga.
Mi sento di consigliarlo solo a chi ha intenzione di vedersi un film più che di giocare ad un videogioco, o a chi è particolarmente appassionato al periodo medievale.


Pro:


Contro: